Tiramisu: la receta clásica que no falla nunca.

I'm back.
Vuelvo con un clásico de la cocina italiana.  El postre favorito de muchísima gente. 
El tiramisu. Sabes lo que significa esa palabra? Literalmente significa "tráeme arriba" y  podemos traducirlo como "levántame el ánimo". Una buena dosis de café y azúcar  seguramente nos darán un poco de energía durante un ratito. Un capricho de vez en cuando no está mal!
Esta vez lo he preparado en vasos. Es que las mini raciones me encantan.














-Receta-

Ingredientes para 4 vasos pequeños

3 huevos bio (a temperatura ambiente)
100 gr. de azúcar
galletas tipo Pavesini o Savoiardi.
cacao amargo en polvo
gotas de chocolates (opcional pero dan un toque especial)
250 gr. de mascarpone (a temperatura ambiente)
200 gr. de café + una cucharada de azúcar

1. preparamos el café, ponemos  el azúcar y dejamos enfriar.
2. montamos las claras a punto de nieve y reservamos en la nevera.
3. batimos las yemas con el azúcar hasta que el compuesto esté espumoso. Añadimos el mascarpone y batimos un minuto más.
4. vertemos las claras y mezclamos despacio haciendo movimientos desde abajo hasta arriba
Ahora nos toca montar el postre.
1. empapamos unas galletas en el cafe, las ponemos en la base del vaso, añadimos unas cucharadas de crema, unas gotas de chocolate y espolvoreamos con el cacao. Repetimos otra capa (o más, depende del tamaño del vaso) y ponemos en la nevera mínimo 4 horas. Lo ideal es prepararlo el día anterior.
Antes de servirlo, lo espolvoreamos con cacao en polvo.







Un abrazo <3 p="">
Lety



La mia [im]perfetta pastiera napoletana




Profumo d’arancio, profumo di cannella, profumo di primavera. La pastiera, dolce della tradizione pasquale napoletana, li racchiude tutti. Per preparare la pastiera mi sono armata di pazienza, lentezza e tanto amore.
A Napoli si prepara il giovedì santo e si dovrebbe mangiare la domenica ma a casa mia era il dessert del sabato, preceduto da casatiello, ricotta salata, fave e salame.
 Prima di scegliere la ricetta ho letto tanto in rete e alla fine ho fatto fede a quella di mia madre. 
 Non ho rispettato la tradizione , non ho resistito, e già ne ho provato un pezzo. Sono molto soddisfatta. La mia pastiera è:
- imperfetta perché si è leggermente rotta, come potete notare dalle foto. 
- perfetta perché è made in Barcellona ed ha il grano, l’aroma millefiori , i canditi, la ricotta di pecora. Sì compaesani napoletani residenti a Barcellona, state leggendo bene, la ricotta che ho usato è di pecora e l’ho trovata dal mitico pakistano della Calle Parlament (grazie a Ale per il grano e l'aroma millefiori!) insieme agli altri ingredienti fondamentali.
La mia pastiera napoletana made in Barcellona, sarà il dessert di domani, preceduta da un casatiello, anch’esso homemade e made in Catalogna, che in questo momento sta liveitando sotto al forno,  ma anche di domenica, lunedì.. se ci arriva!

E tu cosa hai preparato per queste feste?





Pasta frolla 
500 gr di farina tipo 00
200 gr. di burro a temperatura ambiente 
2 uova a temperatura ambiente 
150 gr. di zucchero 
1 pizzico di sale 
scorza di limone


Grano 
500 gr. di grano cotto 
1 noce di burro 
la buccia di un limone non trattato 
150 gr. di latte 

Ripieno
500 gr. di ricotta di pecora 
370 gr. di zucchero 
5 uova
1 cucchiaino di cannella
1 fiala di essenza millelfiori o fior d’arancio
1 bicchierino di liquore strega 
1 bacca di vaniglia


Pasta frolla 
Disponete la farina a fontana, il burro, lo zucchero, la buccia grattugiata del limone , la bacca di vaniglia, un pizzico di sale e impastate fino a rendere compatto il composto. Se avete la planetaria , inserite nel boccale tutti gli ingredienti e azionare la macchina fino a che il risultato sia una impasto compatto. Avvolgete la frolla con la pellicola transparente e riponete in frigorifero almeno per due ore. 

Grano
In una pentola versate il grano, il latte, il burro , la buccia del limone, il latte e una volta raggiunto il bollore abbassate la fiamma a minimo e lasciate cuocere fino a che il grano abbia assorbito il latte, rimuovendo spesso. Deve avere la consistenza di una crema. Fatela raffreddare. Completamente. 

Ripieno
Lavorate la ricotta con lo zucchero con l’aiuto di un frullino. Aggiungete le uova, la bacca di vaniglia,1 cucchiaino di cannella, la fialetta di millefiori, 1 bicchierino di strega e amalgamate il tutto. Aggiungere i canditi e mescolate. Infine, aggiungete la crema di grano e mescolate il tutto. 

Stendete la pasta frolla precedentemente tolta dal frigorifero e foderate lo stampo fino ai bordi. Versate il ripieno, evitando di far toccare i bordi della frolla. Chiudere striscioline di frolla a forma di croce. Infornare a 180º (forno preriscaldato) per circa un’ora. Controllate la cottura per ché depende dalla grandezza della pastiera. Con questi ingredienti ne ho fatte due, usando uno stampo da 23 cm e un altro da 20 cm. Durante la cottura la pastiera tende a gonfiarsi ed è normale! Può anche rompersi, ma a me non da fastidio

Una volta raffreddata spolverate con zucchero a velo, così potete anche coprire eventuali imperfezioni!:)










BUONA PASQUA!!!



Risotto ai funghi express #Risotto de setas express


Da un bel po’ ho un debole per il riso e i risotti. E’ autunno, siamo in epoca di funghi e qui a Barcelona, tra gli scaffali dei fruttivendoli si possono incontrare molte varietà. Riso+funghi= risotto ai funghi. Il mio però è un risotto alquanto eretico soprattuto pensato per me e per tutti coloro che amano cucinare ma che spesso non hanno il tempo sufficiente per farlo. I “risottari” senza dubbio penseranno che sono pazza. Il mio risotto si prepara senza brodo, senza versare poco alla volta mestoli di liquido per la cottura ma, come direbbe mia mamma, “tutto insieme” Insomma, se volete preparare un risotto veloce veloce il mio procedimento è ciò che vi serve. Il risultato è buono. Lo giuro!

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Desde hace algún tiempo tengo una debilidad por el arroz y el risotto. Es otoño, estamos en plena época de setas y en los escaparates de las fruterías podemos encontrar muchas variedades. Arroz+setas= risotto de setas. Pero mi risotto es un risotto bastante herético y está pensado para mi y para todos los a quien les encanta cocinar y que no tienen el tiempo suficiente para hacerlo. Sin ninguna duda los aficionados al risotto pensarán que estoy loquilla. Mi risotto se prepara sin caldo, sin cocer el arroz echando liquido poco a poco sino, como diría mi madre, “todo junto”. En fin, si queréis preparar un risotto super fácil y rápido esta receta es la que necesitáis. El resultado es muy bueno. Lo prometo!






















Pannocchia bollita #Mazorca hervida


Vorrei cominciare questo post con una parentesi linguistica. Ho fatto una veloce ricerca nella rete e ho trovato che la parola pannocchia nel dialetto napoletano è detta “sponza”, una parola che per gli abitanti di Torre del Greco, la mia città natale, non sarebbe molto familiare. Per noi la pannocchia è la “pullanghella”. E’ un termine che ha sostituito completamente la parola pannocchia. Non ho mai ascoltato nessun torrese dire: “ci mangiamo una pannocchia”?
Pullanghella è una delle mie parole preferite ed uno dei street food più diffuso in Campania. I venditori ambulanti sono dotati di una brace per la versione arrostita e di grossi pentoloni di alluminio per la versione bollita. 
La pullanghella era la merenda favorita dei miei pomeriggi estivi. Udivamo da lontano la voce del "signore delle pullanghelle" e chiedevamo a mia madre di comprarle. Una volta arrivato sotto al palazzo con il suo carretto, mia madre abbassava il paniere con i soldi e lui lo riempiva con le pullanghelle bollite. Come alternativa, andavamo "all’angolo del bar Di Donna" dove avevamo l’opportunità di sceglierla anche arrostita. Ma la mia favorita restava quella bollita.
Qualche pomeriggio fa entro in un supermercato e nel bancone della frutta  le vedo. Senza pensarci su due volte le ho comprate e lo stesso pomeriggio le ho cucinate. Quando tra le mie mani ho tenuto la pullanghella appena cotta, e dopo essermi scottata le dita come di consueto, ho chiuso gli occhi, ho dato il primo morso immaginando di essere in quell’angolo di strada con mio fratello.
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Hace unos días entré en el supermercado y vi unas hermosas mazorcas de maíz y pensé que después de tantos años viviendo en Barcelona había llegado el momento de comprarlas y prepararlas hervidas o sea de la misma manera que las comemos en Nápoles.
La mazorca es uno de los street food más popular en Nápoles y he encontrado por la red que es muy típico también  en Colombia  y en Enstabul.
En mi ciudad los vendedores de la calle se arman de parrillas y de enormes ollas de aluminio para hacerlas a la plancha o hervidas. Mi favorita siempre ha sido la versión hervida.
La mazorca era mi merienda de verano favorita y recuerdo que cuando se oía de lejos la voz del “hombre de las mazorcas” pedíamos a mi madre que nos las comprara. El hombre llegaba debajo de nuestro edificio con su carrito y mi madre bajaba la cesta por el  balcón con el dinero y él la llenaba de mazorcas.
Teníamos  también otro lugar favorito donde comerlas. En una esquinita de una calle, al lado de un famoso bar de mi barrio, se ponía un hombre con su parrilla y su enorme olla.
La misma tarde que fui al supermercado las preparé en casa. Cerré los ojos, di el primer mordisco y imaginé estar en aquella esquina con mi hermano.